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Guida alla prime settimane di vita dei pulcini, anatroccoli, oche e tacchinotti.

da | Mar 28, 2023 | Articoli

Questa guida è da intendersi come un compendio di consigli frutto delle nostre esperienze.

Pulcini e tacchinotti.

Una volta che i pulcini sono usciti dalle uova vanno tenuti fino a che sono completamente asciutti nella schiusa, è inoltre pratica comune lasciarli in schiusa per 24h ulteriori al fine di fargli assorbire tutto il sacco vitellino.

Accasamento nella pulcinaia.

L’accasamento non è una pratica particolarmente complicata nel caso di pulcini e quindi crediamo sia più interessante parlare della pulcinaia. Questa è composta di una mangiatoia in cui vi deve essere messo il mangime “primo periodo” idoneo per i pulcini (alcuni sono addizionati di anticoccidico/coccidiostatico che è un antibiotico utile al fine di prevenire la coccidiosi, patologia che letale che ha come principale sintomo le feci attaccate al piumino della coda) ad libitum, ovvero sempre disponibile.  Stando però  attenti a non “invitare” ospiti sgraditi come topi che possono attaccare i nuovi nati e l’avifauna selvatica che può essere vettore di malattie.

 Anche l’acqua di abbeverata va sempre lasciata a disposizione dei pulcini avendo cura però che non bagni la lettiera.

Interessante è anche accennare al fondo della pulcinaia, noi consigliamo che sia fatto di rete (possibilmente acciaio che non può essere attaccato né dallo sporco ne forato da possibili predatori. Ovviamente il filo che compone la maglia in acciaio deve essere a sezione circolare e di diametro adeguatamente grande da non ferire le zampe del pulcino, interessante poi se è plastificato. A ogni modo anche una rete in plastica va benissimo, bisogna però essere sicuri di non avere problemi di ratti. Questi, infatti, la possono recidere per poter accedere all’interno della pulcinaia.

 Sul mercato ce ne sono di già fatte e complete di abbeveratoio, mangiatoia e punto caldo.

Il punto caldo è un altro punto interessante e che merita un approfondimento. Noi usiamo le lampade IR (a reggi infrarossi) da 150 W sospese tramite catena. In base all’altezza dal piano di calpestamento i pulcini saranno esposti a una determinata temperatura. Il comportamento dei pulcini ci dirà poi se è stata posta troppo in alto: gli animaletti in cerca di calore si andranno infatti a concentrare, a volte anche accalcare, sotto la luce. Se invece l’avremo messa troppo in basso i pulcini tenderanno a disperdersi lontano dalla sorgente luminosa e di calore.

Ovviamente è opportuno controllare nei primi giorni il loro comportamento alle prime luci del mattino che corrispondono al momento più freddo della giornata.

Nel caso il fondo della pulcinaia non si in rete ma in cemento questo andrà coperto con del truciolato che si trova normalmente in commercio in balle, sconsigliamo almeno nei primi periodi la paglia. Ovviamente sarà nostro compito sostituire la lettiera ciclicamente, quando sporca e soprattutto quando bagnata. Per i tacchinotti sconsigliamo fortemente quest’ultima soluzione e consigliamo di porli su rete ove l’igiene è migliore.

Per facilitare il pasto nei primi giorni noi lasciamo al centro della pulcinaia, in corripondenza della lampada a IR, un telo bianco su cui mettiamo del mangime. Questo li stimolerà a razzolare e quindi a nutrirsi.

Indicativamente (ma dipende dal clima ovviamente) noi teniamo i pulcini, gli anatroccoli e i tacchinotti sotto lampada per circa 4/5 settimane, il secondo step, sempre di circa 4/5 settimane avviene sempre in pulcinaia ma senza lampada e solo al raggiungimento del mese e mezzo di vita spostiamo gli animaletti in stalla.

A tre mesi poi li mettiamo nei parchetti esterni.

Ovviamente sia in pulcinaia, sia in stalla, vi consigliamo di tenerli protetti da correnti d’aria e escursioni termiche.

Anatroccoli e ochini.

Peculiarità rispetto all’accasamento dei pulcini.

Gli anatroccoli sia che si siano schiusi da soli sia che siano stati aiutati, vanno lasciati in schiusa fino a che non si sono completamente asciugati e fino a che non hanno recuperato le forze. Per gli anatidi uscire dall’uovo è estremamente faticoso e spesso, ahimè, letale.

Come per i pulcini valgono all’incirca i medesimi accorgimenti con qualche eccezione: la prima e più importante è che il mangime di “primo periodo” NON deve essere addizionato di coccidiostatico. La seconda è tenere presenza la loro naturale e istintiva voglia di “giocare” con l’acqua di abbeverata. Ne consegue che la lettiera, se presente, sarà molto spesso da cambiare.

Un’altra accortezza sarà quella di spargere un poco di mangime nell’acqua di abbeverata, questo stimolerà la loro capacità di filtrare l’acqua per nutrirsi. State però attenti a non metterne troppo o il mangime assorbirà tutta l’acqua impedendogli di bere o bloccando il sifone che alimenta l’abbeveratoio.

Infine al momento dell’introduzione degli anatroccoli e ochini in pulcinaia noi gli immergiamo il becco nell’abbeveratoio per mostrargli dove si trova e stimolarli a bere.

A queste particolarità, di contro, troverete gli anatroccoli estremamente resistenti alle malattie.

Se non necessario per i pulcini, per anatroccoli e soprattutto per i gli ochini, è molto importante fornire verdure fresche a foglia larga come insalate, radicchi e cicorie. Per facilitarli le tagliamo a fette sottili e lunghe. Vedrete che gradiranno tantissimo.

Come nel caso dei pulcini, teniamo anche gli anatroccoli&ochini per circa 4/5 settimane sotto lampada e altre 4/5 settimane senza lampada ma sempre in pulcinaia. Dopo vengono alloggiati nelle stalle (ove vengono inanellati con anello inamovibile) e a tre mesi liberati nei parchetti esterni.

Integratori multivitaminici e di sali minerali possono essere utili soprattutto se il mangime non è di qualità.

I parchetti esterni e le voliere per avicoli.

In commercio se ne trovano tantissime versioni. Noi consigliamo acciaio e pannelli sandwich rispetto al legno semplicemente per un discorso di igiene e di durabilità. Detto questo però ammettiamo che il legno ha sempre il suo fascino.

Consigliamo sempre di strutturare la voliera o il parchetto in tre aree. La prima, volta a fornire ai nostri uccelli una parte protetta dove potersi riparare dagli agenti atmosferici e dall’inverno: la classica casetta per intenderci.

Una seconda dove poter pascolare e in cui è opportuno piantumare arbusti non velenosi e se possibili sempre verdi.

Una terza area invece dove posizionare la mangiatoia (che dovrà essere protetta dalla pioggia) e l’acqua di abbeverata. Quest’area sarà ad alto calpestamento e consigliamo di averne cura distribuendo ghiaia levigata (quindi con bordi NON taglienti) per ridurre il più possibile il formarsi del fango e allo stesso tempo evitare le formazioni di calli sotto alle zampe degli animali.

Nel caso si voglia fare uno specchio d’acqua per le anatre e/o per le oche consigliamo di circondarlo sempre con la ghiaia “smussata”, predisporre un comodo metodo per far defluire le acque sporche e di inserire una scaletta di legno (o impilare delle pietre) per facilitare l’ingresso e l’uscita degli animali dalla pozza.

Noi consigliamo di interrare dei tini ad uso enologico (quelli alti al massimo 30/40 cm) o delle vaschette. Ricordate che non è importante tanto la quantità d’acqua ma bensì ogni quanto va cambiata. L’igiene è sempre importantissima.

In alternativa ai tini (che hanno tra l’altro la predisposizione per mettere un rubinetto nel fondo, noi abbiamo fatto delle canalette tagliando per il lungo dei tubi di PVC da 60 cm di diametro e imbullonandoli insieme. In testa e in coda, fissate con una gettata di cemento abbiamo posto delle valvole da 2 pollici.

La dimensione del parchetto sarà in funzione del numero di animali e della loro taglia. Le voliere invece sono il più delle volte di dimensioni prestabilite e quindi sarà il venditore a consigliarvi un numero massimo di capi.

Nel caso poi invece siate tra i fortunati che hanno tantissimo spazio a disposizione, vi consigliamo di non fornirlo tutto e sempre ai vostri animali ma di suddividerlo in più pascoli. In questo modo permettendo l’accesso agli avicoli negli appezzamenti a rotazione preserverete sempre il cotico erboso e ridurrete la possibilità di aree fangose dovute all’eccessivo calpestamento. Ricordate che il fango non è solo antiestetico ma anche un pericolo a livello sanitario.

Infine vi consigliamo di contattare l’ufficio veterinario della vostra AUSL e/o il vostro Comune e/o i Carabinieri Forestali per conoscere le eventuali legislazioni a riguardo e di ottemperarle.

Grazie per la VS attenzione e speriamo di esserVi stati utili, per qualunque cosa contattateci a info@avicoliornamentali.it o visitate il nostro sito: www.avicoliornamentali.it

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