Origine, diffusione e caratteristiche economiche
Tutti conoscono l’anatra domestica Kaki Campbell, tanto che la colorazione “Kaki” ha fagocitato tutte le altre colorazioni diventando addirittura sinonimo della razza Anatra Campbell. Le Anatre Campbell sono delle anatre domestiche con una storia eccezionale e molto fortunata, delle tre razze di anatre create dagli allevatori inglesi nei primi del Novecento (Campbell, Streicher e Orpington), sicuramente le anatre Campbell sono quella che hanno avuto un successo e una diffusione maggiori. I motivi sono molti, ma li potremmo riassumere nelle giuste caratteristiche, nel giusto momento storico e con il giusto nome.
Oggi l’Anatra Campbell è sicuramente l’anatra domestica più famosa e diffusa nel mondo.
Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, Mrs Adele Campbell, residente a Uley, nel Gloucestershire, iniziò a sperimentare incroci tra una femmina di Corritrice indiana camoscio pezzata bianca (che aveva prodotto 195 uova in 197 giorni consecutivi) e un maschio di Rouen, con lo scopo di creare un’anatra che mantenesse la caratteristica ovaiola della Corritrice indiana, ma con una carcassa più consistente. Successivamente, per una stagione riproduttiva, inserì nel gruppo un maschio di Germano reale per migliorare la fertilità della prole.
Anni dopo, nel 1923, confessò che l’idea era nata per accontentare suo marito e suo figlio che erano “appassionati” di anatre arrosto. E per potere soddisfare le loro richieste, la sig.ra Campbell aveva la necessità di avere un’anatra che producesse tante uova e che fosse più massiccia della Corritrice indiana. Le prime Campbell, nate da questi incroci ripetuti, avevano tutti i benefici dell’ibrido: un’alta vitalità e un’ottima fertilità. I maschi delle Campbell originarie assomigliavano molto ai maschi delle Abacot Ranger o Streicher, mentre le femmine ricordavano molto la colorazione delle Corritrici indiane trota femmine o delle Rouen Clair. Da questi esemplari (Mark I) la sig.ra Campbell ottenne in pochi anni i primi esemplari di Kaki Campbell (Mark II), successivamente furono create le colorazioni bianca o “White” e selvatica scura o “Dark”.
La signora Campbell fu da subito reticente riguardo le scelte e i trucchi usati nella selezione. Un’analisi genetica sembra escludere la veridicità di ciò che abbiamo dato per scontato per decenni, infatti la colorazione più famosa, la Kaki, non è la colorazione primaria. Risulta essere la Dark la colorazione primaria, che poi non è altro che il manifestarsi del gene “Dusky” o fase scura, mutazione primaria dalla classica colorazione selvatica. La colorazione Kaki è il prodotto della medesima insieme al “gene brown” o marrone. Il gene Dusky è presente nella colorazione Camoscio pezzato bianco, ma naturalmente non nelle Rouen e non nei Germani reali. Risulta strano poi capire come siano saltati fuori esemplari aventi la colorazione Trota e Argento Selvatica, che risultano evidenti nelle foto di Harrison Weir dei primi del 1902, (foto che raffiguravano gli esemplari Mark I della sig.ra Campbell).
La realtà è che tuttora la creazione della Campbell è un mistero.
Il racconto della sig.ra Campbell fu, infatti, definito troppo semplicistico anche dallo stesso Reginald Appleyard. Infatti secondo lui il “gene pied” o pezzato che porta il bianco è molto persistente nei giovani, mentre le Campbell non presentano quasi mai macchie bianche. I primi allevatori hanno infatti riportato solo la presenza del “collarino” bianco nei maschi e alcune macchie bianche nei colli delle femmine.
Probabilmente manca un passaggio nel racconto della “madrina”. Un segreto che è stato e che rimarrà per sempre custodito, un segreto che rende affascinante il nostro lavoro quotidiano di selezione. Da sempre la sig.ra Campbell fu irremovibile sul fatto che le “sue” anatre potessero partecipare agli show e alle mostre locali. La sua creatura era nata per la produzione di uova e la sua “super specializzazione” si sarebbe persa, nel caso fosse diventata una “reginetta di bellezza”. Se vogliamo usare un termine che “incendiò” le discussioni dell’epoca, l’anatra Campbell è stata creata per essere un “Utility Duck” e non una razza da “show”. Nel 1943, per confermare la cosa, Reginald Appleyard, grande allevatore ed esperto di avicoli, la defini “… a living egg machine.”
Solo nel 1926 la Kaki Campbell viene riconosciuta nel Poultry Club Standards; lo standard completo non viene pubblicato, invece, fino al 1930, dopo un lungo “braccio di ferro” su punteggi e caratteristiche generali con la sig.ra Campbell, che con riluttanza accettò il tutto. Il primo standard rispecchiava un compromesso tra caratteristiche di utilità e di esibizione. Ai criteri legati all’utilità fu dato molto risalto, tra il 1921 e il 1924 nei veri e propri test ufficiali di deposizione, vennero selezionate per la riproduzione solo le femmine che deponevano almeno 223 uova in 48 settimane. Caso rarissimo nella storia delle selezioni degli avicoli, dove non si seleziona secondo il genotipo o il fenotipo, ma assecondando le caratteristiche “utilitaristiche” della futura razza.
Il colore è una delle chiavi per capire il suo successo, la colorazione Kaki viene descritta come il colore dell’erba appassita o come il colore militare kaki, che all’epoca della sua creazione (fine Ottocento – primi Novecento) era un colore “molto patriottico”, proprio perché ricordava il colore delle mimetiche dei soldati inglesi durante la guerra dei Boeri (1899 – 1902). La parola “khaki” deriva dal dialetto pachistano Urdu che significa “colore della polvere”, come colorazione delle uniformi militari fu introdotta in India dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’inizio delle azioni di guerriglia. Il mimetismo rendeva più sicuri gli spostamenti delle truppe inglesi. La sig.ra Campbell conosceva molto bene questa mimetica perché il figlio servì la Corona britannica proprio nella Seconda Guerra Boera. Il successo del “nome” è abbastanza chiaro: la seconda Guerra Boera aveva portato grandi benefici alla Corona Britannica e tanto orgoglio nei cuori inglesi; cavalcare quest’ondata di patriottismo, fu sicuramente un colpo da maestro. Va considerato anche che da quel periodo in poi, la Corritrice indiana divenne sempre più un’anatra “da show” e sempre meno selezionata per l’attitudine ovaiola. E quindi la Campbell divenne un’anatra essenziale per le fattorie inglesi.
La colorazione bianca o “White” fu creata nel 1924 dal Capitano F. S. Pardoe, mantenendo la stessa capacità depositrice della più famosa Kaki. Fu registrata come standard solo nel 1954 in Inghilterra.
Molto più tardi verso gli anni ’50 del XX secolo fu creata la versione selvatica scura o “Dark” da H. R. S. Humphreys, con le medesime caratteristiche delle altre colorazioni.
La Selvatica scura o “Dark” era in realtà l’espressione del gene “Dusky” o fase scura, mutazione primaria della colorazione selvatica. La cosa interessante della colorazione scura sta nell’intento di Humphreys di produrre una razza di anatra autosessabile: accoppiando un maschio Kaki con una femmina scura, si otterranno tutti maschi scuri e tutte femmine Kaki, quindi riconoscibili alla nascita dal colore del piumino. Questo avviene perché il gene brown presente nelle Kaki è un gene autosessabile.
Il profilo genetico del maschio Kaki è composto dalla coppia di cromosomi “d/d” e quello della femmina scura dalla coppia “D+/-“, quindi i maschi prenderanno il gene “d” (“brown diluiton”, ovvero il gene che permette la diluizione del colore kaki) dal padre e il gene “D+” (“non brown”, gene scuro simile al selvatico) dalla madre; visto che “d” è recessivo mentre “D+” è dominante, i figli maschi saranno tutti scuri ma portatori di Kaki. Le figlie femmine saranno invece Kaki pure al 100%, visto che erediteranno solo il gene “d” del padre.
Se invece si prova ad accoppiare un maschio scuro con una femmina Kaki, gli anatroccoli non saranno autosessabili in quanto nasceranno tutti scuri: il maschio scuro è geneticamente “D+/D+”, mentre la femmina Kaki è “d/-“, quindi tutti i figli avranno il gene dominante “D+”.
Purtroppo le anatre autosessabili non hanno mai avuto successo sul piano commerciale, di conseguenza i sogni di gloria del Signor Humphreys non si sono mai avverati. Recentemente i coniugi Christine e Mike Ashton hanno creato due nuove colorazioni, la Blu e la Apricot o Giallo pisello, non ancora riconosciute in Inghilterra.
Partita nel 1901 da un giardino del Gloucestershire, in breve tempo la razza conquistò le simpatie di moltissimi allevatori, grazie alle sue doti di eccezionale ovaiola. I test ufficiali riportano record incredibili di oltre 300 uova deposte in 12 mesi.
Gli annali ci raccontano di una femmina che depose 225 uova in 225 giorni ininterrottamente e una femmina che depose 346 uova in 365 giorni.
Questi numeri straordinari attirarono anche investitori esteri, tra i quali l’olandese Christian Kortlang, che nel 1939 fondò nel Kent una fattoria con 2000 Campbell. Successivamente questa razza fu esportata in tutti i cinque continenti.
Si stima che oggi ci siano circa 5 milioni di esemplari di Campbell nel mondo.
Caratteristiche morfologiche
La Campbell è un’anatra abbastanza piccola, il peso è di circa 2 kg. Il portamento deve essere vigile e leggermente verticale, non orizzontale come la Rouen, ma nemmeno verticale come la Corritrice indiana, vicino ai 35 gradi. La testa deve essere sottile e raffinata. Il movimento del corpo non deve essere dondolante, come capita nelle razze di anatre domestiche più pesanti. La Campbell è un’eccellente ovaiola, la migliore tra le anatre, ottima come “table bird” e semplice e rustica da allevare.
La testa del maschio kaki deve essere colore bronzo, mentre la testa del maschio selvatica scura deve essere verde lucente. I disegni delle femmine kaki e selvatica scura devono essere evidenti e marcati. Il Peso dei maschi si aggira sui 2,3 kg, per le femmine invece si aggira sui 2,0 kg.
Alleviamo tutte e tre le colorazioni riconosciute:
(Clicca sulla foto per vedere le altre foto)
Lo standard redatto dalla Federazione Italiana delle Associazioni Avicole (FIAV):
I – GENERALITA’
Origine: Gran Bretagna. Uovo: Peso minimo g. 60. Colore del guscio: bianco fino a verdastro. Anello: Maschio e femmina: 16
II – TIPOLOGIA ED INDIRIZZI PER LA SELEZIONE
Vivace, leggermente eretta, circa 35°, non troppo bassa da causare un andatura dondolante. Attività e foraggiamento da tenere sotto controllo per non perdere la profondità e larghezza del corpo.
III – STANDARD
(Aspetto generale e caratteristiche della razza)
1 – FORMA
Tronco: profondo, largo e compatto. Testa: con ossatura fine, gola e cranio raffinati. Guance poco evidenti. Faccia: liscia. Becco: di media lunghezza, abbastanza profondo e largo che forma una linea liscia con il culmine del cranio. Colore secondo la varietà. Occhi: vivi e luminosi, abbastanza alti nel cranio e prominenti. Collo: di media lunghezza, snello e quasi eretto. Spalle: più alte della groppa. Dorso: largo, piatto e di media lunghezza; mostra una graziosa pendenza. Ali: alte e ben aderenti al corpo. Coda: corta e piccola, leggermente rilevata. Petto: largo e ben arrotondato. Linea inferiore petto/ventre ben arrotondata. Zampe: di media lunghezza, ben divaricate e posizionate abbastanza posteriormente verso il ventre. Tarsi di media lunghezza. Colore secondo la varietà. Ventre: ben sviluppato ma non cadente.
Difetti Gravi:
Portamento orizzontale, testa grossolana, guance molto evidenti, fronte bombata, becco corto.
2 – PESI
Maschio: kg. 2,3 – 2,5 – Femmina: kg. 2,0 – 2,3
3 – PIUMAGGIO
Conformazione: ben aderente al corpo e lucido.